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Quali Salumi si Possono Mangiare in Gravidanza?

Se siete in dolce attesa e vi state chiedendo quali sono i salumi che si possono mangiare in gravidanza, le notizie sono buone, ma non ottime.

Sì, i salumi in gravidanza si possono mangiare, no, non tutti, salvo non si sia immuni alla toxoplasmosi, infezione che durante la gestazione può portare danni al feto e allo sviluppo del bambino.

In questi nove mesi così speciali si possono consumare solo i salumi della categoria “cotti”, mentre sarebbe meglio evitare quelli ottenuti da una lavorazione a crudo.

Non solo, occhio alle calorie e all’apporto di sale: la dieta deve essere sana e bilanciata, insomma a prova di mamma e bambino!

I salumi “sì” in gravidanza

Durante la dolce attesa, sono consentiti tutti i salumi e gli insaccati cotti, ovvero quelli sottoposti a una cottura ad alte temperature (superiori a 60° C) per un tempo prolungato, come il prosciutto cotto, la mortadella, i salumi di pollo e di tacchino, i wurstel (ma rigorosamente bolliti o grigliati) e la porchetta, anche se quest’ultima viene classificata come un alimento “grasso” e quindi da limitare, se non da escludere, durante la gravidanza.

Certo, il consumo di salumi, seppur cotti, va disciplinato perché, essendo poveri di nutrienti e ricchi di sale, favoriscono la ritenzione idrica e l’ipertensione, e, in alcuni casi, possono contribuire ad aumentare alcuni disturbi della gravidanza come il gonfiore o il senso di spossatezza.

Nulla vieta di consumarli quando si è in dolce attesa, basta che si faccia attenzione alla quantità (e alla qualità): la porzione ideale è di 50 gr, un paio di volte alla settimana, e se si tratta di prosciutto cotto meglio togliere il grasso in eccesso.

Nel dubbio, vanno privilegiati i salumi di pollo e tacchino rispetto a quelli di maiale, perché risultano più leggeri e digeribili.

Ulteriore cautela, quando si è in stato interessante, è bene accertarsi che i salumi cotti e crudi vengano tagliati con coltelli o con affettatrici differenti, per scongiurare il rischio di quello che in gergo viene chiamata “cross contaminazione”, ovvero che la lama possa trasportare il parassita della toxoplasmosi da un alimento all’altro.

Statisticamente l’ipotesi di contagio è molto bassa, ma meglio acquistare le più sicure vaschette preconfezionate di produzione industriale, da consumare entro un massimo di quattro giorni dall’apertura.

I salumi crudi “no” in gravidanza (e perché)

Purtroppo, nella lista degli salumi vietati in gravidanza rientrano alcuni dei più amati: il prosciutto crudo, i salami, la salsiccia cruda, la pancetta, lo speck, la bresaola e il capocollo.

In pratica, andrebbe evitato il consumo di tutti quei cibi che hanno una lavorazione a crudo o un processo che non garantisce l’eliminazione del rischio di contrarre la toxoplasmosi come l’affumicatura, la salatura e la stagionatura breve.

Unica via d’uscita è che vengano surgelati a una temperatura di -80° C (il che però richiede macchinari specifici e non la semplice congelazione nel freezer di casa, che non supera i -25° C) o cotti sopra i 70° C, in modo da distruggere l’agente patogeno della toxoplasmosi, una malattia solitamente non grave, ma che in gravidanza può portare a importanti problemi fetali, soprattutto nel primo trimestre.

Il responsabile è il protozoo Toxoplasma gondii, che si può trovare nelle feci dei gatti o in carni crude o poco cucinate.

Il toxo test è infatti uno dei primi che viene effettuato nello screening della gravidanza (e che viene ripetuto mensilmente) e se non si è immuni, bisogna stare sempre attente a lavare accuratamente frutta e verdura e a cuocere bene salumi e carni.

Un’altra delle domande più diffuse è: è possibile mangiare i salumi “crudi” sulla pizza? “Nì”, ovvero, “sì” se si aggiungono all’inizio della preparazione, prima di metterli in forno, “no” se a fine cottura come lo speck, il crudo o la bresaola, perché non c’è la certezza assoluta che si raggiunga la temperatura idonea a neutralizzare il parassita della toxoplasmosi.

Accortezza che va tenuta presente in tutte le altre preparazioni.

L’unica eccezione a questa regola è risultare positive alla toxo, che dà il via libera al consumo di prosciutti e salami (con parsimonia però!).

L’alimentazione giusta per future mamme

Il diktat è sempre quello: se si aspetta un bambino bisogna prediligere un tipo di alimentazione sana e povera di grassi, con tanta frutta e verdura.

Ogni tanto però ci si possono concedere degli sfizi, utilizzando i salumi cotti in tutte le loro variabili di gusto.

Dal più classico dei classici, il panino al prosciutto cotto, passando per gli antipasti o gli aperitivi leggeri, fino ad arrivare ai primi e ai secondi piatti, i salumi “cotti” possono essere interpretati in tante squisite ricette.

Ricordando però una regola fondamentale: quando si è incinta non bisogna mai esagerare (e mai mangiare per due!).

Le nostre varietà

I salumi cotti da sperimentare in dolce attesa

Sei curioso di sapere quali si possono mangiare in gravidanza?

Deliziosi amouse bouche, idee per l’aperitivo o antipasti di ogni genere, tutto è possibile, anche un tagliere di salumi, basta scegliere quelli che si possono mangiare durante la gravidanza, cioè quelli cotti, dal prosciutto, alla mortadella, passando per wurstel e salumi di pollo o tacchino.

Si può iniziare con delle semplici tartine da abbinare a sottaceti, pinzimoni (le verdure vanno sempre lavate benissimo però!) o formaggi spalmabili, fino a sfiziosi vol-au-vent farciti, brioche salate dal sapore delicato o mini-quiche, da gustare… senza esagerare! È concesso anche un cocktail o della birra analcolica, a seconda dei gusti.

Ma se volete sperimentare nuovi abbinamenti, che faranno dimenticare le limitazioni di questi nove mesi, ecco come fare.

Crostini con mousse di prosciutto cotto, ricotta e menta e topping di pomodori secchi

Ingredienti per 4 persone

  • 8 fette di pane per tramezzini
  • 200 g di ricotta
  • 150 g di prosciutto cotto
  • Foglioline di menta
  • 60 g di pomodori secchi
  • Olio
  • Sale

Procedimento

  1. Tagliare il pane per la lunghezza in modo da ricavare da ogni fetta due triangolini. Tostare per pochi minuti il pane e tenere da parte
  2. Tritare in un robot da cucina la ricotta, il prosciutto cotto e le foglioline di menta. Regolare con olio e sale, in base al gusto e in modo da avere una crema morbida e densa
  3. Tagliare i pomodorini secchi a striscioline
  4. Disporre la mousse sulle fette di pane con l’aiuto di un cucchiaio e terminare con i pomodorini secchi

Salumi a tutto gusto anche in gravidanza

Nella categoria primi piatti ci si può ampiamente sbizzarrire proprio perché i salumi e gli affettati (anche quelli crudi) possono essere cotti ad alte temperature.

Per andare sul sicuro però meglio scegliere quelli cotti che consentono lavorazioni anche “raw”.

Fra i sodalizi più riusciti c’è sicuramente la pasta, la classica base della dieta mediterranea, che si può cucinare in tanti modi differenti come, ad esempio, il prosciutto cotto in tranci e tagliato a cubetti, o il ragù di salumi (cotti) misti.

Cuocendole bene, è possibile utilizzare la salsiccia o lo speck, anche nella variante risotto.

Chi lo dice che in dolce attesa bisogna rinunciare al gusto?

Pasta al forno con ragù di salsiccia e melanzane

Ingredienti per 4 persone

  • 420 g di pasta
  • 850 g di passata di pomodoro
  • 2 melanzane medie
  • 250 g di pasta di salsiccia
  • 250 g di mozzarella
  • 100 g Parmigiano reggiano
  • Mezza cipolla rossa
  • Olio
  • Sale

Procedimento

  1. Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua e salare. Quando l’acqua bolle, buttare la pasta e cuocerla al dente
  2. Mentre la pasta cuoce, preparare il sugo di melanzane e salsiccia
  3. In una padella versare un po’ d’olio e la cipolla tritata, aggiungere la melanzana tagliata a cubetti piccoli (in base al gusto, rimuovere la buccia della melanzana per eliminare il suo lato più amaro) e lasciare cuocere per circa 15 minuti a fuoco medio
  4. Aggiungere la passata di pomodoro, aggiustare di sale e cuocere con coperchio a fuoco lento per altri 20 minuti
  5. Aggiungere al sugo la salsiccia sbriciolata e lasciare insaporire per qualche minuto, poi spegnere il fuoco
  6. Condire la pasta con il sugo preparato
  7. Tagliare la mozzarella in piccoli cubetti e tenere da parte
  8. In una pirofila, versare un po’ di pasta poi la mozzarella tagliata e infine il parmigiano. Ripetere il procedimento una seconda volta in modo da creare due strati e terminare con il parmigiano grattugiato
  9. Infornare in forno statico preriscaldato a 200° e cuocere per 20 minuti circa

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Alla scoperta di nuovi sapori con gli affettati

Niente da ridire anche nei secondi piatti o nei piatti unici: i salumi cotti danno un twist ai “soliti” sapori, con un tocco originale e gustoso.

Il modo più comune? Sicuramente le torte salate, ma anche i saporiti lievitati arricchiti da prosciutto cotto, mortadella o wurstel, come i panini napoletani e le soffici ciambelle rustiche.

Ci sono poi i rotoli di frittata, le omelette o gli involtini, caldi e freddi, da farcire con prosciutto cotto o fesa e deliziose verdure.

Se cercate l’ispirazione giusta (a prova di toxoplasmosi), ci sono tante ricette facili ed equilibrate, come questa, tutta da provare.

Involtini di fesa di tacchino ripieni di insalata di orzo e verdure

Ingredienti per 4 persone

  • 200 g di orzo
  • 250 g di tacchino a fette
  • 2 zucchine
  • 1 melanzana
  • 3 carote
  • Foglioline di menta
  • 1 spicchio d’aglio
  • Fili d’erba cipollina (q.b per chiudere i rotolini di tacchino)
  • Olio
  • Sale

Procedimento

  1. Riempire una pentola d’acqua, portare a bollore e salare. Aggiungere l’orzo e cuocere al dente controllando il tempo di cottura sulla confezione
  2. Tagliare le verdure a cubetti. In una pentola versare l’olio e scaldarlo per qualche minuto assieme a uno spicchio d’aglio. Poi aggiungere le verdure, salare e cuocere per 10 minuti circa in modo che le verdure rimangano un po’ croccanti
  3. Una volta pronte, condire l’orzo con le verdure e lasciare intiepidire
  4. Prendere le fette di tacchino e disporre su ogni fetta, nel senso della lunghezza, un po’ di insalata d’orzo. Arrotolare le fette e chiuderle con un filo d’erba cipollina
  5. Disporre i rotolini di tacchino su un piatto da portata, servire e gustare

Hai capito quali salumi si possono mangiare in gravidanza?

Per tutta la durata della gravidanza, l’alimentazione ha una diretta influenza sulla salute delle donne e sullo stato nutrizionale del bambino, va quindi bilanciata con attenzione per prevenire un aumento eccessivo del peso.

La dieta di una donna incinta deve essere il più possibile varia ed equilibrata con una particolare attenzione all’apporto proteico, vitaminico e salino.

E i salumi? Da consumare con parsimonia, e con una particolare attenzione alla qualità del prodotto!

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