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Si può Mangiare la Robiola in Gravidanza?

La dolce attesa è un periodo pieno di felicità, ma anche di numerosi dubbi, specie se si tratta del primo figlio, in quanto le future mamme temono spesso di poter compiere un’azione sbagliata e capace di arrecare danni al feto: basti pensare all’ambito alimentare.

Una domanda comune, alla quale questa guida fornirà tutte le risposte, riguarda la possibilità di consumare oppure no la robiola in gravidanza.

La robiola è un formaggio spalmabile, dal colore bianco brillante e solitamente venduto sotto forma di cubi.

Essa può essere realizzata con latte vaccino, caprino, ovino oppure misto e naturalmente cambia il gusto.

Calorie e valori nutrizionali della Robiola

100 grammi di robiola consumati da soli hanno un apporto nutrizionale pari a 338 chilo calorie, di cui:

  • 27,70 grammi di grassi;
  • 20 grammi di proteine;
  • 2,30 grammi di carboidrati e altrettanta quantità di zuccheri;
  • 46 grammi di acqua.

Mangiare la robiola durante la gravidanza oppure evitarla?

Al fine di evitare la toxoplasmosi, uno degli acerrimi nemici del bambino, si raccomanda vivamente di mangiare la robiola prodotta solo con latte pastorizzato.

Pertanto è possibile acquistare in tutta tranquillità quella disponibile presso qualsiasi negozio e supermercato, poiché gli articoli vengono sottoposti a severi controlli qualità.

Il tanto temuto batterio si può infatti contrarre solo attraverso il latte crudo, ovvero quello appena munto e per acquistarlo bisogna appositamente recarsi presso fattorie oppure allevamenti.

Quali formaggi si possono mangiare in gravidanza

Quando ci si appresta alla scelta dei migliori formaggi da consumare durante la gestazione, conviene tenere conto dei seguenti due elementi:

  1. limitare o, meglio evitare, i prodotti caseari eccessivamente calorici, in quanto apportano un’eccessiva quantità di grassi e colesterolo;
  2. evitare i formaggi non pastorizzati a pasta molle, perché potrebbero contenere dei batteri pericolosi come la listeria.

Sono invece perfetti:

  • il Parmigiano Reggiano: al fine di garantirsi la corretta quantità di calcio giornaliera, è sufficiente includere nella propria dieta un pezzetto da trenta grammi;
  • ricotta, mozzarella, mascarpone e formaggi spalmabili, come appunto la robiola;
  • tutti i formaggi a pasta dura come Asiago, Emmenthal, Cheddar, pecorino, provolone dolce e fontina.

Le nostre varietà

Quali formaggi sono dannosi durante la gravidanza?

Durante la gravidanza sono da evitare tutte queste tipologie di formaggi:

  • quelli erborinati morbidi come il roquefort e il blu danese, a meno che non siano stati sottoposti a cottura;
  • quelli molli provvisti di muffa più rivestimento bianco esterno, poiché vanno a creare un ambiente umido e pertanto favorevole alla proliferazione di numerosi batteri. In questa categoria rientrano gorgonzola, camembert, taleggio e brie. Anche in questo caso vanno bene solo a seguito della cottura;
  • tutti quelli composti da latte crudo e non sottoposti a pastorizzazione.

Essi possono infatti contenere degli agenti patogeni come la listeria e l’Escherichia Coli, capaci di causare aborti spontanei, parto prematuro, complicanze di varia natura, mortalità neonatale, meningite e setticemia.

Parlando della listeriosi, spesso nella madre è asintomatica, ma si può trasmettere al feto mediante la placenta.

In altre casistiche la suddetta patologia può manifestarsi dal terzo mese di gestazione a seguire con vari sintomi come:

  • malessere generale;
  • febbre;
  • vomito;
  • nausea;
  • diarrea;
  • dolori lombari;
  • dolori muscolari.

Bisogna inoltre ricordare che le donne incinte hanno una possibilità di sviluppo listeriosi ben dieci volte di più rispetto al resto delle persone e per ridurre tale rischio basta solo evitare gli alimenti caseari non pastorizzati e il latte crudo.

La pastorizzazione non è altro che un processo volto a portare i cibi a una determinata temperatura, così da debellare tutti i batteri dannosi.

Ricette con la robiola

In questo paragrafo verranno suggerite ben 3 ricette a base di robiola, tutte semplici da realizzare e sfiziose da provare.

1. Torta salata con cipolle rosse e robiola

La torta salata con cipolle rosse e robiola è perfetta da servire come antipasto delle feste, durante un pranzo informale oppure una gita fuori porta, visto che è ottima da consumare anche fredda.

Ingredienti per 6/8 persone:

  • 3 cipolle rosse;
  • 1 presa di sale;
  • 1 presa di pepe nero;
  • 1 presa di coriandolo essiccato;
  • 1 presa di zucchero di canna integrale;
  • 1 cucchiaio di aceto di mele oppure di vino;
  • olio extra vergine di oliva quanto basta;
  • 100 grammi di robiola a piacere;
  • qualche rametto di timo fresco;
  • 5 fogli di pasta fillo oppure un rotolo di pasta sfoglia già pronta.

Procedimento:

  1. pelare e affettare le cipolle piuttosto sottilmente;
  2. far cuocere le cipolle affettate in un’ampia padella con un filo d’olio per circa un paio di minuti, mescolando in continuazione;
  3. unire sale, pepe, un cucchiaino di zucchero, aceto e coriandolo;
  4. mescolare, coprire con un coperchio e lasciare appassire a fiamma moderata per circa dieci minuti. Spegnere il fuoco e mettere via;
  5. far preriscaldare il forno a 200° C;
  6. inumidire e strizzare un foglio di carta forno, adagiarlo sul fondo di una teglia e collocare il primo foglio di pasta fillo;
  7. spennellare con abbondante olio, posizionare il secondo foglio, spennellare con olio e continuare in questo modo fino a contarne quattro. Lasciare da parte il quinto foglio. Questo passaggio deve essere evitato se si utilizza la pasta sfoglia;
  8. prendere il quinto foglio di pasta fillo, piegarlo a metà, posizionarlo al centro della torta, così da ottenere un fondo più spesso e stabile;
  9. far cuocere la base per venti minuti, avendo cura di coprire con un foglio di carta stagnola per non farla scurire troppo;
  10. lasciare intiepidire la base e distribuire sopra la robiola in uno strato uniforme;
  11. versare le cipolle e guarnire con il timo fresco prima di servire.

2. Pasta cremosa con robiola, zucchine e speck

Per un primo piatto a dir poco sfizioso e irresistibile, non c’è nulla di meglio di questa proposta cremosa.

Al fine di raccogliere meglio il condimento, si consiglia di utilizzare un tipo di pasta provvisto di superficie porosa.

Ingredienti per 4 persone:

  • 3 etti di pasta corta;
  • 4 etti di zucchine;
  • 2 etti di speck a listarelle;
  • 100 grammi di robiola;
  • 50 grammi di mandorle pelate;
  • 30 grammi di Parmigiano Reggiano grattugiato;
  • 1 spicchio d’aglio;
  • 3 rametti di origano;
  • sale e pepe quanto basta;
  • olio extra vergine di oliva quanto basta.

Procedimento:

  1. iniziare a far bollire abbondante acqua salata per far cuocere la pasta;
  2. nel frattempo versare un filo d’olio in una padella e far saltare le listarelle di speck per qualche minuto, in modo da ottenere una consistenza croccante;
  3. trasferire lo speck in una ciotola e mettere da parte;
  4. lavare, mondare e grattugiare grossolanamente le zucchine e cuocerle nella medesima padella in cui è stato fatto saltare lo speck, ma aggiungendo un altro filo d’olio più lo spicchio d’aglio non spellato (in camicia);
  5. far cuocere le zucchine per dieci minuti e far cuocere la pasta rispettando i tempi riportati sulla confezione;
  6. versare le zucchine in un contenitore alto stretto senza aglio, unire le mandorle, l’origano, un mestolo d’acqua di cottura, il Parmigiano e frullare con un mixer a immersione fino a ottenere una bella crema liscia;
  7. trasferire la crema di zucchine in una padella, aggiungere la robiola e un mestolino d’acqua di cottura della pasta;
  8. mescolare a fiamma dolce per amalgamare tutti gli ingredienti;
  9. aggiungere al composto l’origano, lo speck e la pasta ben scolata.

 

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3. Paté con robiola e funghi champignon

Le donne amanti dei funghi champignon durante qualsiasi stagione dell’anno non potranno fare a meno di questo patè dal gusto rustico e fresco da spalmare su crackers, crostini di pane e verdure.

Ingredienti per circa 600 grammi di patè:

  • 250 grammi di funghi champignon;
  • 40 grammi di gherigli di noce;
  • 100 grammi di robiola;
  • 30 ml di vino bianco;
  • qualche rametto di timo;
  • sale e pepe quanto basta;
  • 50 grammi di scalogno.

Procedimento:

  1. pulire accuratamente tutti i funghi, rimuovere la pellicina e tagliarli a fette sottili nel senso della lunghezza;
  2. tritate finemente lo scalogno e farlo appassire in un’ampia padella insieme a un filo d’olio per cinque minuti a fiamma dolce;
  3. aggiungere i funghi, alzare la fiamma, sfumare col vino bianco e lasciar evaporare la parte alcolica di quest’ultimo. Aggiustare di sale e pepe;
  4. unire il timo, abbassare di nuovo la fiamma e far cuocere per circa dieci minuti e lasciare raffreddare leggermente;
  5. trasferire i funghi ormai cotti in un recipiente stretto e alto, aggiungere i gherigli di noce, la robiola e frullare con un mixer a immersione per ottenere una crema compatta;
  6. utilizzare il patè a piacere.

Nota bene: il patè di funghi può essere conservato in frigorifero fino a due giorni, a patto che venga collocato all’interno di un recipiente con chiusura ermetica.

Conclusioni

I latticini, per le donne che riversano in stato di gravidanza, rappresentano degli elementi chiave della loro dieta, in quanto sono un’ottima fonte di calcio, minerale di cui le future madri hanno particolare necessità.

Pertanto, purché sicuri, via libera a formaggi freschi, yogurt, latte e latticini.

Se i suddetti alimenti contengono però un’elevata percentuale di zuccheri e grassi, meglio consumarli con estrema parsimonia per prevenire non solo l’aumento del proprio peso corporeo, ma anche di esporsi al rischio di contrarre patologie come ipertensione, diabete e molte altre ancora.

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