Spreco alimentare: chi spreca e perché
Negli ultimi 50 anni gli stili di vita e le abitudini di consumo sono cambiati radicalmente: oggi si compra troppo e non si può consumare tutto.
Anche il sistema produttivo ha la sua parte di responsabilità: ad esempio alcune norme escludono dalla vendita i prodotti pur se ancora buoni da mangiare, pomodori o insalate devono rispettare una certa dimensione, i cetrioli devono essere diritti per essere venduti ed altre regole che sembrano favorire lo spreco più che l’utilizzo.
Anche la ristorazione collettiva (mensa, ristorante aziendale, etc.) è un vero regno dello spreco.
I prodotti freschi non consumati vengono raramente offerti il giorno successivo e i piatti a volte troppo pieni finiscono nella spazzatura.
Quanto è immangiabile o inevitabile?
Non esiste una risposta precisa a questa domanda.
Le perdite provengono anche da elementi che non possono essere mangiati: ossa, gusci d’uovo, bucce di ananas, etc.
Tuttavia, ci sono differenze culturali in ciò che viene e non viene mangiato, anche se la maggior parte dei ricercatori e statisti include tutti i rifiuti alimentari nelle proprie stime.
In termini di peso:
- circa 1/3 del cibo prodotto a livello globale per il consumo umano viene perso o sprecato, ovvero 1,6 miliardi di tonnellate,
- in 1 anno buttiamo via 51 tonnellate al secondo,
- gli sprechi alimentari aumenteranno ulteriormente di 1/3 nel 2030, con 2,1 miliardi di tonnellate perse o gettate via, l’equivalente di 66 tonnellate al secondo.
In termini di calorie, 1 caloria su 4 destinata al consumo umano non viene consumata.
Vuol dire che circa il 25% delle calorie alimentari nel mondo vengono perse o sprecate.
Spreco alimentare: la carne è tra i settori più virtuosi
Il settore della carne, fresca o secca, è il più virtuoso.
I numeri, nonostante tutto, sono impressionanti: si parla di 74 milioni di tonnellate nel mondo, mentre in Italia di circa 21,4 grammi al giorno per persona.
Lo spreco di carne costituisce solo il 5% del totale.
A livello globale, le famiglie sprecano circa 570mila tonnellate di carne ogni anno, per un valore pari a circa 1,5 miliardi di euro.
Se il primato spetta al pollo (50 milioni di animali buttati via), anche il maiale si guadagna un secondo posto con un totale di 1,5 milioni di animali sacrificati inutilmente.
Quali salumi buttiamo via
Prosciutto cotto e fesa di tacchino sono i salumi che, prima degli altri, finiscono nel secchio della pattumiera, seguiti da mortadella, coppa, bresaola e, tra le ultime posizioni, dal salame.
Come possiamo evitarlo?
Cercando di preferire le confezioni sottovuoto che impediscono l’ossidazione e conservano gli alimenti più a lungo.
In alternativa possiamo creare gustose ricette per il loro riciclo.